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Scarti industriali, il caso di una granigliatura a basso impatto ambientale

L’economia circolare italiana ha due grane da risolvere: da una parte l’offerta di prodotti riciclati che cresce più velocemente della domanda, dall’altra la mancanza un valido sbocco per la gestione degli scarti prodotti dalle industrie manifatturiere di ogni settore. Due tematiche sulle quali hanno messo l’accento Assorecuperi e Fise Unire, che hanno evidenziato difficoltà spesso invisibili ma tangibili.

Purtroppo, come sottolineato dalle due associazioni delle imprese di settore, la gestione degli scarti prodotti dalle attività produttive, anche di quelli provenienti dagli stessi processi di riciclo, sta diventando sempre più complicata. Molte voci dibattono sullo slogan “rifiuti zero”, senza conoscere nel dettaglio le realtà industriali di riferimento.

Di fondamentale importanza, perciò, che il problema degli scarti sia affrontato a monte, e che le realtà produttive dei diversi comparti industriali investano in risorse e macchinari innovativi capaci di eliminare o ridurre drasticamente il volume di rifiuti e scarti di lavorazioni.

Un esempio concreto di impresa che lavora in questa direzione è quello di Turbotecnica Engineering, azienda di Legnano, in provincia di Varese, che da trent’anni progetta e costruisce granigliatrici e camere di sabbiatura destinate all’automotive, all’ aerospaziale, all’acciaieria e a molti altri settori applicativi.

Le attività di granigliatura, sabbiatura, pallinatura e sbavatura, utilizzate per pulire, levigare e rinforzare materiali metallici, marmi e graniti, sono trattamenti meccanici che, come tutte le lavorazioni di finitura superficiale, producono scarti, la cui quantità dipende principalmente dal materiale trattato, dalle applicazioni e dalle manipolazioni particolari, oltre che dal tipo di abrasivo impiegato. Come tutti gli altri scarti provenienti da ogni settore industriale, anche questi devono essere smaltiti nel quadro economico della produzione.

Gli impianti di granigliatura e sabbiatura di Turbotecnica Engineering, azienda che dopo aver consolidato la sua reputazione sul mercato italiano sta allargando i suoi orizzonti di business su palcoscenici internazionali, sono dotati di sistemi innovativi per eliminare gli scarti e tutte le impurità dalla miscela di abrasivo e aria aspirata.

Le tecnologie utilizzate per questo scopo utilizzate da Turbotecnica annoverano:

  1. Un vaglio vibrante, che, selezionando il flusso di abrasivo, trattiene placche di vernice e altre scorie superficiali, scaricandole in un apposito raccoglitore
  2. Un separatore di graniglia, che asporta polveri generate dalla lavorazione
  3. Filtri di abbattimento e contenimento polveri, tramite cartucce autopulenti

Tutti gli scarti e i residui delle lavorazioni, in questo modo, vengono raccolti in automatico dal sistema, e possono essere smaltiti direttamente in qualità di rottami metallici o materiali inerti, a parte ovviamente gli scarti delle sverniciature, per i quali servono ulteriori trattamenti specifici. In ogni caso, queste innovative tecnologie permettono lo scarico dell’aria filtrata sia nell’atmosfera che nell’ambiente di lavoro, visto che il contenuto di polveri è di gran lunga inferiore ai parametri stabiliti dalle normative vigenti in tema di sicurezza e salubrità dell’ambiente.